Bianca Berlinguer perde la pazienza in diretta, mai vista così: “Zitti…”

Nonostante i tanti rumors che la volevano fuori dai palinsesti Rai Bianca Berliguer è tornata in prima serata con il suo Carta Bianca. La giornalista non ha mai temuto i confronti e ha difeso le sue posizioni contro i vertici Rai, che in passato palesemente non hanno approvato alcune delle sue scelte. Anche i conflitti passati con il suo amico Mauro Corona sono ormai superati, e il noto scrittore è ancora oggi tra gli ospiti fissi del format.

Bianca Berlinguer Tipiù

Bianca Berliguer perde la pazienza in diretta: ecco cosa è successo

Come da copione Bianca Berliguer ha avuto in studio come ospiti della prima puntata della nuova edizione di Carta Bianca alcuni leader politici: da Letta a Conte la giornalista, coadiuvata da alcuni colleghi, ha posto agli esponenti di partito domande diretta a rivelare i vari progetti futuri. Bravissima nel condurre e nel porre i giusti quesiti Bianca Berlignuer è apparsa seria e composta, dedita a dare la giusta attenzione all’argomento trattato.

E anche se in studio non è visibile il pubblico è certo che dietro le quinte ci sia una ricca presenza di persone. Durante una delle sue interviste la giornalista ha perso la pazienza e ha rimproverato chi con un mormorio insistente stava disturbando. Come un’insegnante a scuola è stata costretta a invocare il silenzio: “State zitti…”. Non è la prima volta che Bianca Berliguer perde le staffe a causa di un disordine che in un alcuni talk è considerato normale. La giornalista ha dato ampio spazio ai vari leader di partito sperando di aver reso un servizio utile al suo numeroso pubblico.

Bianca-Berlinguer Tipiù

Bianca Berlinguer “zarina” in Rai

Bianca Berliguer lavora in Rai ormai da tantissimi anni. Cresciuta in una famiglia dal nome risonante, il padre Enrico inizialmente non condivideva la sua scelta di fare la giornalista. In seguito è diventata direttrice del tg3 e ora è una conduttrice affermata. Intervistata dal Corriere della sera Bianca ha parlato della sua infanzia ma anche del percorso professionale intrapreso.

E’ consapevole che l’è stato dato il soprannome di “zarina”, accezione che inizialmente la disturbava ma che poi ha considerato un complimento: “Quando hanno cominciato a chiamarmi così davo a quel soprannome un significato esclusivamente negativo. Adesso ho un po’ modificato la mia opinione.” Ha poi aggiunto: “Se ti trovi a ricoprire un ruolo di direzione è inevitabile doversi assumere la responsabilità di gestire ciò che comporta nel bene e nel male. E di conseguenza di sentirti dare della zarina.”

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