Recenti studi hanno dimostrato che i diabetici possano tenere sotto controllo e ben gestiti gli zuccheri presenti nel loro sangue tramite il consumo di aceto durante i pasti. Come e quanto consumarlo per il bene della nostra salute, tenendo sempre bene a mente che le indicazioni dei propri medici sono quelle a cui fare riferimento in primis, in qualsiasi caso.
Sembra che l’aceto, oltre ad essere un ottimo condimento per insalate ma anche per gustosi secondi e contorni , sia anche in grado di combattere molto ma molto bene l’eccesso di zuccheri… Un vero toccasana per i diabetici, se nella giusta dose…
L’aceto, un toccasana per i diabetici.
Esistono realmente, dati alla mano, alcuni cibi e bevande che possono aiutare a bilanciare i livelli di zucchero nel sangue. E uno in particolare è ottimo in tale direzione. Si tratta dell’ aceto! E ciò è ampiamente comprovato da uno studio pubblicato sulla National Library of Medicine .
In esso – infatti- si sostiene e pure con una certa convinzione il consumo di aceto durante ai vari pasti veniva utilizzato come medicina popolare per il trattamento del diabete prima di qualsiasi terapia farmacologica di genere ipoglicemizzante.
Ma anche studi piuttosto recenti indicano che l’aceto migliora- e pure di parecchio- la sensibilità all’insulina sia nei soggetti sani sia nei soggetti con diabete.
Sono a tal fine anche stati condotti ben quattro studi incrociati randomizzati su soggetti adulti con diabete di tipo 2 e privi di suddetta malattia che non deve mai e poi mai essere “presa sotto gamba”.
Le importanti scoperte
Tutte quante le prove hanno seguito lo stesso protocollo, che prevedeva un pasto standardizzato la sera prima del test, un digiuno notturno e un test del glucosio da mettere in atto due ore dopo il consumo di un pasto con bagel e succo o una soluzione di destrosio.
La glicemia postprandiale (PPG) è stata confrontata dopo due ore dal pasto consumato. I ricercatori hanno così scoperto che due cucchiaini di aceto, pari a circa 10 g, riducevano efficacemente la glicemia postprandiale,
Inoltre questo importante effetto era più pronunciato quando l’aceto veniva ingerito durante i pasti rispetto a cinque ore prima. Lo studio osserva poi che l’aceto non ha alterato la glicemia postprandiale se ingerito con monosaccaridi, suggerendo che l’azione anti glicemica di esso è strettamente correlata alla digestione dei carboidrati.
Infine, l’acetato di sodio non ha alterato la glicemia, indicando che i sali di acetato mancano di proprietà anti glicemiche.
Quest’ultime sono decisamente molto ma molto evidenti quando vengono ingerite piccole quantità di aceto con pasti composti da carboidrati complessi.
Diversi gli effetti a seconda se si è diabetici o no
In un paziente diabetico i livelli di zucchero contenuti nel sangue aumentano e diminuiscono durante il giorno.
Inoltre per le persone che convivono con il diabete questi cambiamenti sono maggiori e si verificano più spesso rispetto a quelle che non sono affette da esso.
I sintomi dell’iperglicemia tendono a svilupparsi lentamente nell’arco di alcuni giorni o anche di settimane, sebbene- è doveroso dirlo e sottolinearlo per maggior chiarezza- se in alcuni casi potrebbero non esserci sintomi fino a quando il livello di zucchero nel sangue non è molto alto.
Attenzione ad alcuni segnali
I segnali più evidenti di ciò sono aumento della minzione, aumento della sete e aumento della fame. Nel caso si verificassero è bene consultarsi subito con il proprio medico curante che ci dirà come muoverci e ci darà esami da fare.