Vialli, il suo gol più bello: “So che non….”

In carriera Gianluca Vialli ha firmato quasi 200 gol, eppure quello in assoluto più bello non lo ha messo a segno su un campo da calcio

Gianluca Vialli è stato uno dei grandi campioni che hanno segnato il calcio degli anni ’80 e ’90 : in coppia con Roberto Mancini, attuale Commissario tecnico della Nazionale, ha regalato il primo, e per il momento unico, scudetto alla Sampdoria nel 1991 sfiorando l’anno successivo la conquista del trofeo per club più ambito da tutti i calciatori, la Coppa dei Campioni/Champions League, sconfitto in finale al 119 minuto da un bolide da calcio piazzato di Ronald Koeman del Barcellona.

Gianluca Vialli, il suo gol più bello-tipiu-23/05/2022

Successivamente la sua carriera sportiva è proseguita con le maglie bianconera della Juventus e quella blues del Chelsea, di cui è stato anche player manager (calciatore e allenatore), arricchendo la propria collezione di trofei, nazionali e internazionali, tra cui la Champions League con la Juventus e la defunta Coppa delle Coppe con i blues di Londra. Attualmente ricopre l’incarico di Capo delegazione della Nazionale maggiore, chiamato proprio dall’amico e compagno di tante battaglie calcistiche in maglia blucerchiata Roberto Mancini.

Insomma, un vero campione che nella sua carriera ha vinto tante sfide ma che oggi  purtroppo deve affrontare quella più difficile: qualche tempo fa l’ex bomber, infatti, ha scoperto di avere un tumore e da allora la sua vita è radicalmente cambiata.

Gianluca Vialli, il suo gol più bello: “So che non morirò di vecchiaia”

Gianluca Vialli: “So che non morirò di vecchiaia”-tipiu-23/05/2022

Ospite di Alessandro Cattelan a “Una semplice domanda”, in onda su Netflix, Gianluca Vialli si è confessato a proposito del suo rapporto con le figlie dopo la scoperta della malattia: “Sono convinto che i nostri figli seguano il nostro esempio più che le nostre parole. Ho meno tempo di essere da esempio, adesso che so che non morirò di vecchiaia. Ogni mio comportamento mi porta a ragionare così”.

Così come faceva sul campo da calcio dove non si faceva intimidire dai falli al limite del codice penale dei rudi e rocciosi difensori avversari, Vialli sta conducendo la sua battaglia contro il tumore a testa alta dando così una grande lezione di vita non solo alla sua famiglia ma anche a tutto il mondo: “In questo senso cerco di essere un esempio positivo: cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva con cui guardi la vita, che non ti devi dare delle arie, ascoltare di più e parlare di meno. Ridere spesso, aiutare gli altri. Questo è il segreto della felicità”.

L’ex bomber ha poi così concluso quello che non è solo una sorta di suo testamento spirituale ma anche senza ombra di dubbio il suo gol più bello: “Sento di avere meno tempo per essere un buon padre ed essere per loro un esempio ma mi rendo conto anche che da parte loro c’è la paura di perdermi e quindi il desiderio di mostrarmi quanto mi vogliono bene”.

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