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Lifestyle

Dimagrire, ecco quanto bisogna davvero camminare per rimettersi in forma in poco tempo

Published by
Laura Gorini

Chi vuole mantenersi in salute ha -sicuramente- già sentito parlare dell’obiettivo dei 10.000 passi giornalieri. Questo magico numero viene spesso consigliato come misura ideale delle passeggiate quotidiane. Ma è davvero utile, o no?

Da dove viene l’obiettivo dei 10.000 passi? E siamo proprio sicuri che seguirlo sia sempre una buona idea? Basta solo questo escamotage per stare in forma?

La sua nascita avviene negli Anni Sessanta, in Giappone

Fare almeno 10.000 passi al giorno può sembrare quasi una panacea contro tutti i mali. Infatti, molte persone impostano proprio quest’obiettivo quotidiano sul contapassi del loro fidato smartphone. Tuttavia, quasi nessuno si chiede da dove venga questo numero, tanto netto.

È innanzitutto importante sapere che l’obiettivo dei 10.000 passi al giorno non sarebbe il frutto di un’accurata ricerca scientifica. Piuttosto, si tratta di uno slogan inventato per una campagna pubblicitaria degli Anni ’60. Dunque è qualcosa di piuttosto vecchiotto e non di innovativo come molti ci hanno fatto credere.

Il responsabile di questa operazione di Marketing è stato  il dottor Yoshiro Hatano, che all’epoca lavorava come ricercatore presso l’Università di Kyushu, in Giappone.

Seriamente preoccupato dalla crescente sedentarietà dei suoi connazionali, l’uomo voleva promuovere una strategia molto efficace ma anche di semplice applicazione  per aiutare i giapponesi a rimanere in forma. Così, in occasione delle Olimpiadi di Tokyo del 1964, fu lanciato sul mercato  un primo contapassi, chiamato man-po-kei. Un nome decisamente non casuale visto che significa  letteralmente 10.000-passi-contatore.

Non basta camminare per essere al top

Il numero 10.000 fu scelto perché all’epoca sembrava un buon obiettivo in linea generale per tentare di ridurre ii rischi cardiovascolari. In più, suonava bene come slogan e all’interno del nome del prodotto. Non per nulla, dati alla mano,  il contapassi ebbe un ottimo successo commerciale. Da allora, però, la ricerca ha continuato a studiare i benefici della camminata. E ora la domanda è la seguente: l’obiettivo dei 10.000 passi ha davvero ancora senso?

Presupponendo che camminare è importante, gratis e sostanzialmente accessibile quasi a tutti, non è comunque lo strumento che da solo può aiutarci a mantenerci in forma. Se infatti non combiniamo alla camminata, meglio se veloce, una sana alimentazione, la bevuta di due litri di acqua al giorno, e altre attività motorie, difficilmente riusciremo ad avere un corpo al top. Tuttavia camminare rimane sempre e comunque utile per aiutarci a prevenire malattie cardiovascolari e oncologiche.

E’ importante camminare veloce

Fare 10.000 passi al giorno è comunque sia  un’ottima indicazione per gli anziani o per le persone che proprio non sono abituate a camminare. Insomma, l’obiettivo andrebbe bene per iniziare a muoversi.

Tuttavia, fare 10.000 passi al giorno richiede tempo: come può tenersi in forma chi non ha tempo da dedicare alla camminata quotidiana? In questo caso, scordiamoci dei 10.000 passi al giorno. Chi vuole mantenersi in salute ma -purtroppo- va di fretta potrebbe limitarsi a 3.000 passi.

Ma attenzione: la camminata deve essere a velocità sostenuta. Infatti, le linee guida internazionali raccomandano almeno trenta minuti di attività aerobica moderata. Camminando a passo svelto, si possono compiere ben  3.000 passi in mezz’ora. Se questo obiettivo è troppo difficile, non c’è- però- da disperarsi. Basta -infatti- iniziare con dieci minuti di esercizio e aumentare poi  gradualmente la durata.