I trigliceridi sono dei grassi che introduciamo periodicamente nel nostro corpo. Attenzione però, perché non vanno assolutamente confusi con il colesterolo! Nello specifico, i trigliceridi immagazzinano calorie inutilizzate e forniscono energia al corpo. Ma quando vengono assunte molte più calorie di quelle necessarie aumenta l’accumulo dei trigliceridi negli adipociti con conseguente ipertrigliceridemia. Uno dei fattori che, insieme all’ipertensione, all’ipercolesterolemia e all’aumento della circonferenza vita, aggrava il rischio di incorrere in una patologia cardiovascolare.
Nel caso si incorra in un accumulo eccessivo di trigliceridi, in che maniera si può porre rimedio o meglio quali alimenti può essere d’uopo e necessario assumere al fine di abbassarli? Come si può cercare di correre ai ripari? In aiuto viene il chiacchierato Piatto Sano. Che cos’è e in che cosa consiste?
La dieta per trigliceridi alti prevede sostanzialmente l’applicazione quotidiana di buone norme alimentari che, fra le altre cose, influiranno positivamente anche sui livelli di trigliceridi nel sangue.
Per questo motivo è importante conoscere cosa mangiare e cosa- invece- evitare, sia in caso di colesterolo o trigliceridi alti, sia come prevenzione e corretto stile di vita.
Per imparare a comporre i pasti in maniera completa e bilanciata, possiamo utilizzare uno strumento molto pratico. Quale? Il cosiddetto Piatto Sano che è stato sviluppato dall’Università di Harvard, con il preciso e puntuale scopo di applicare in maniera più semplice i principi della Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea.
Ma come funziona? Che cosa dobbiamo mettere- per l’appunto- nel piatto per stare bene?
In pratica la prima metà del piatto deve essere composta in parti uguali da una fonte di carboidrati preferibilmente integrali (pasta, riso, farro, pane, polenta..) e da proteine salutari, che devono essere variate nell’arco della settimana, preferendo la carne bianca, il pesce, i legumi e le uova.
La carne rossa e i formaggi vanno limitati, mentre i salumi e gli insaccati andrebbero evitati poiché il loro consumo aumenta notevolmente il rischio di sviluppare una patologia tumorale.
L’altra metà del piatto dovrebbe comprendere verdure/ortaggi, preferibilmente di stagione, variandone il colore per assumere più vitamine e minerali differenti e la frutta, anche in questo caso scegliendola di stagione e di diverso colore.
Sì all’acqua liscia per idratarsi durante o fuori i pasti. L’alcol è invece un alimento che in generale va limitato nell’assunzione.
E’ possibile, oltre che vivamente consigliato, integrare la propria alimentazione anche con tisane, infusi, caffè, caffè d’orzo e tè, evitando o comunque limitando al minimo l’aggiunta di zuccheri semplici che sono calorie vuote e la cui percentuale giornaliera dovrebbe essere pari a non più del 10% del fabbisogno totale.
Pertanto non bisogna bandire totalmente lo zucchero, solo cercare di non farne un grande uso e soprattutto cercare di inserirlo nella nostra dieta grazie ad alimenti che lo contengono già naturalmente come la frutta e il cioccolato fondente.
Cerchiamo- invece- di eliminare dalla nostra alimentazione le fonti esclusive di zuccheri come lo sono i succhi di frutta, le bevande gassate zuccherate, gli snack, le merendine confezionate e lo zucchero aggiunto al caffè che può diventare un grande problema quando si assumono molte tazzine nell’arco della giornata.
E poi, c’è una grande notizia: anche la birra, se consumata con moderazione, può essere assunta in caso di trigliceridi alti.
Per cuocere o condire i piatti è bene utilizzare solo olio extravergine d’oliva, ricco di acidi grassi monoinsaturi, utili a mantenere in salute il cuore.
Sono tuttavia cinque gli alimenti in grado di abbassare i trigliceridi alti, ovvero: noci, aringhe, fiocchi d’avena, olio extravergine d’oliva e i semi di chia.