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Piersilvio Berlusconi furioso minaccia querela: “Truffato”. Cosa sta succedendo

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Luigi Pasquariello

Dopo l’esordio, giovedì scorso, di “Star in the Star”, show condotto da Ilary Blasi, Piersilvio Berlusconi è andato su tutte le furie: ecco perché

L’esordio di “Star is the Star”, giovedì scorso, show che vede al timone Ilary Blasi, ha fatto infuriare Piersilvio Berlusconi, Presidente di Mediaset. Il programma ha fatto registrare un poco lusinghiero 11% di share totalizzando un ascolto medio di 1.947.000 spettatori e venendo doppiato dalla fiction di Rai 1, “Sorelle per sempre“, che ha raccolto ben 4.763.000 spettatori, con uno share pari al 24.4%. Tuttavia Pier Silvio è inferocito per un altro motivo: no, non c’entrano neanche le polemiche per la presunta somiglianza del format “Star in the Star” con “Tale e Quale Show” e “Il Cantante Mascherato”.

Il bersaglio dell’ira di Piersilvio Berlusconi è la società di produzione Banijay, minacciata di querele da parte di Mediaset. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Una lettera durissima – si legge su Dagospia – è arrivata sabato sui tavoli dei due dirigenti (i fratelli Bassetti di Banijay, ndr): mittente Pier Silvio Berlusconi che, vista la puntata d’esordio, ne è uscito furibondo. Se la prossima puntata non cambierà radicalmente, l’azienda di Cologno Monzese procederà con querela e richiesta danni.

“Star in the Star”, l’esordio fa infuriare Piersilvio Berlusconi. “Il pubblico è stato truffato”

Il motivo del contendere è l’idea stessa del format che, rivela sempre Dagospia, è stata “totalmente disattesa rispetto al contratto di appalto. Tanto che la parola chiave della diffida è “truffa”, avete letto bene: il pubblico è stato truffato secondo Pier Silvio Berlusconi. In pratica, il “core business” della trasmissione avrebbe dovuto essere l’assoluta somiglianza tra il personaggio sul palco e la leggenda musicale interpretata tanto da far instillare nel telespettatore il dubbio se sul palco ci fosse un sosia o il personaggio vero e proprio.

“Se la prossima puntata non cambierà radicalmente l’azienda di Cologno Monzese procederà con querela e richiesta danni”, si legge sul sito diretto da Roberto D’Agostino.

Non può essere un sosia, quello è davvero Elton John!”: questa avrebbe dovuto essere la reazione dei telespettatori. Invece, come sa bene chi ha visto il programma, i concorrenti si sono esibiti con dei mascheroni che non hanno nulla a che fare con la mimetica somiglianza con il personaggio di cui hanno assunto l’identità. “Sembra difficile che la seconda puntata possa risolvere il problema. La discesa in campo del boss inferocito farà il miracolo?“, domanda Dagospia. Ai posteri l’ardua sentenza!